Mag 9, 2019 | Approfondimenti
Lo scorso 7 maggio, si è svolto l’incontro-confronto tra il Forum provinciale delle Associazioni familiari e i candidati a sindaco al Comune di Lecce nella sede dei Missionari Comboniani: quattro dei cinque candidati si sono presentati all’appuntamento, per confrontarsi con le istanze e le proposte del Forum, che erano state preventivamente inviate a ciascuno di loro. Solo il candidato Fiorella di Sinistra Comune, che aveva inizialmente aderito, ancor prima di conoscere le domande che gli sarebbero state poste, ha declinato l’invito, affermando di non condividere i principi su cui si basa l’azione del Forum delle Associazioni familiari.
Le domande erano queste:
- Che tipo di interventi pensa di realizzare riguardo alle politiche per tributi, tariffe e rette comunali? Prenderà in considerazione la composizione familiare e i carichi familiari, eventualmente correggendo l’Isee attuale per renderlo più favorevole alle famiglie con più figli?
- Qual è la sua visione relativamente ai servizi di cura, di accompagnamento e di supporto alle relazioni familiari? Prenderà in considerazione la possibilità di valorizzare la sinergia con le realtà del terzo settore, per sviluppare capitale sociale e beni relazionali, contestualmente agli interventi di natura tecnico-professionale?
- Come lei saprà, esiste da anni la possibilità per i Comuni di entrare a far parte del Network della Città amica della famiglia, promosso dalla Provincia autonoma di Trento, che prevede un percorso di valutazione e certificazione molto rigoroso in merito a politiche, azioni e risorse messe in campo dalle città che ne entrino a far parte, ricevendo un marchio di qualità. Ultimamente la Regione Puglia ha depositato il marchio “Puglia loves family“, con l’obiettivo di promuovere e sviluppare un network di organismi (imprese, strutture di servizi, Città) Amici della famiglia, connettendo le politiche sociali e dei servizi con le politiche di sviluppo territoriale. Sarebbe interessato a intraprendere uno di questi due percorsi per la Città di Lecce?
- Prenderà in considerazione la possibilità di istituire delle procedure comunali di monitoraggio e valutazione dell’impatto familiare (VIF)? Il Forum propone la costituzione di un’Agenzia comunale per la famiglia: che posizione ha al riguardo?
Come è evidente, nulla che attenga al tema dell’aborto o a questioni di tipo bioetico, che, a quanto pare, hanno rappresentato un forte ostacolo per il candidato Fiorella ad affrontare un dialogo costruttivo con le famiglie del Forum. Famiglie reali, fra cui famiglie con disabili, famiglie numerose, famiglie vedove, famiglie migranti, famiglie monoparentali, famiglie affidatarie o adottive, ma anche famiglie impegnate, pronte a far comprendere a politici e amministratori che si può sviluppare una soggettività e una competenza politica anche dal basso, rendendo le stesse famiglie capaci di valutare la pertinenza e la coerenza delle scelte amministrative di chi ci governerà e di interloquire efficacemente con loro.
D’altro canto non è l’aborto un tema di competenza dei Comuni, mentre lo è sicuramente l’impegno di dare attuazione alla Legge 194, in particolare agli articoli 2 e 5 nei quali si ribadisce l’obbligo per chi governa di sostenere le donne che lo desiderino, di portare a termine la gravidanza, prevenendo il più possibile la scelta dell’aborto, che lascia un segno indelebile nel cuore di una madre. Per quanto riguarda la tutela della parità di genere, il Forum è in prima linea, visto che uno dei suoi campi d’azione è quello della conciliazione vita-lavoro e che esso a tal riguardo approva solo soluzioni politiche che favoriscano contestualmente l’affermazione della donna-madre in campo lavorativo, perché l’intera società deve avvantaggiarsi del “genio femminile” come fu definito a suo tempo da San Giovanni Paolo II. Tra l’altro, a giorni uscirà un libricino della sezione di Casarano di Fidapa sulla parità di genere, a cui il Forum di Lecce ha concesso il suo patrocinio.
Tornando all’incontro, il moderatore Tonio Tondo, dopo un’ampia introduzione che ha dato la cornice istituzionale e costituzionale (articoli 29, 30 e 31) entro cui si muove il Forum e in cui si dovranno muovere il futuro sindaco e i futuri amministratori, ha posto le domande a tutti e quattro i candidati, partendo dall’ultimo sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, per poi passare a Saverio Congedo, Arturo Baglivo e alla senatrice Adriana Poli Bortone.
Riguardo alla prima domanda, tutti i candidati si dicono ben disposti a prendere in seria considerazione l’impatto familiare nel campo fiscale, pur considerando la scarsa competenza residuale per i Comuni, dal momento che la gestione del fisco è molto centralizzata.
In particolare Salvemini è incline a sviluppare ciò che ha già avviato durante il suo breve mandato, ossia un patto col cittadino, che sviluppi consapevolezza nell’utilizzo dei servizi comunali. Anche Baglivo parla di Tari premiale per chi si dimostri virtuoso nella raccolta differenziata, si impegna a fornire rette alle famiglie per le scuole dell’infanzia e agevolazioni fiscali per le giovani coppie, mentre la Poli Bortone ricorda che durante il suo mandato, periodo in cui vi era ancora l’Ici, esistevano degli sgravi fiscali per le famiglie che ora non ci sono più e che creò uno sportello per l’accoglienza dei migranti che ancora è in funzione. Inoltre ricorda che da parlamentare, nel ’90, fece approvare una legge quadro sulla famiglia. Congedo si impegna a realizzare il cosiddetto “fattore famiglia” che rappresenterebbe un fattore di proporzionalità nell’applicazione del fisco al cittadino, che tiene conto della composizione e della complessità del nucleo familiare.
Riguardo alla seconda domanda la Poli richiama ancora una volta la sua esperienza pregressa, a garanzia del suo futuro impegno nel segno dell’inclusività. Nello specifico rammenta che durante il suo mandato come sindaco di Lecce inserì il consigliere aggiunto, una figura eletta dagli immigrati regolari, oltre alla costituzione di una biblioteca interculturale, ma chiede in generale una maggiore sensibilità istituzionale, ritenendo che si debba riattrezzare l’amministrazione comunale di specifiche e forti competenze, a suo parere ora piuttosto carenti, per riuscire a essere concorrenziali e capaci di attrarre fondi comunitari. Per lei si dovrebbe guardare al modello dell’Emilia Romagna, dove si è riusciti a costruire reti di attori che sanno co-progettare.
Baglivo è convinto della necessità di sviluppare capitale sociale a sostegno della famiglia, ormai prevalentemente nucleare. Per lui implementare le associazioni aiuterà le famiglie, soprattutto quelle numerose e con congiunti disabili, sopperendo alle limitazioni dei fondi comunali. Anche Salvemini è favorevole ad avviare una governance col terzo settore soprattutto per affrontare insieme le nuove povertà, i minori extracomunitari non accompagnati e per favorire la parità di genere. Per Congedo bisogna avviare delle Politiche familiari ben distinte dai servizi sociali, in quanto la Famiglia non va vista come problema ma come risorsa e, se eletto, si impegna a sviluppare provvedimenti che favoriscano la conciliazione famiglia-lavoro e a realizzare una Conferenza comunale sulla famiglia, a partire dal problema della denatalità, sul modello della prima Conferenza regionale celebratasi gli scorsi 22 e 23 novembre 2018 a Bari, indetta dal Governatore Emiliano e con l’unanime consenso dell’intero Consiglio regionale, dopo il forte pressing politico esercitato dal Forum regionale.
Riguardo alla terza e quarta domanda, Salvemini si impegna ad approfondire la proposta relativa alla costituzione di un’Agenzia per la famiglia, mentre chiede al sindaco di Caprarica, Paolo Greco, invitato all’evento, di avere un confronto successivo per approfondire la questione della concessione del marchio “Puglia loves Family” dalla regione Puglia, in quanto si dice scettico sulla procedura, proprio osservando la scarsa richiesta da parte dei Comuni, che farebbe pensare a forti difficoltà in tal senso. Per Congedo è assolutamente necessario che Lecce entri in un Network di Comuni Amici della Famiglia e che si costituisca un’Agenzia per la famiglia. Anche per Baglivo andrebbe bene l’idea dell’Agenzia, anzi, afferma che se ne fosse stato a conoscenza prima di definire il suo programma elettorale, l’avrebbe inserita all’interno ma propone anche, o in alternativa, l’istituzione di un Garante per la famiglia, mentre la Poli si dice favorevole all’Agenzia ma non al Garante.
In coda agli interventi dei candidati, l’assessore Bleve del Comune di Corsano, membro della rete “Comune amico della famiglia” e Paolo Greco, sindaco di Caprarica, destinatario del marchio “Puglia loves family”, hanno descritto la procedura da seguire per l’ottenimento del marchio ma soprattutto le potenzialità di essere inseriti in una di queste reti, sul modello di Trento o di Alghero e anche parzialmente di Perugia, in termini di confronto continuo e di sollecitazione al miglioramento dei servizi in formato “family friendly”.
Ha concluso la presidente del Forum provinciale di Lecce Assunta Corsini specificando che l’Agenzia per la famiglia sarebbe la maniera migliore per generare un tavolo permanente che riguardi la famiglia, mettendola concretamente al centro dell’agenda politico-amministrativa del Comune. Il Forum provinciale, come già richiesto ai Sindaci presenti al Convegno di Corsano il 17 febbraio scorso, guardano al Comune di Alghero e alla Provincia autonoma di Trento come le buone prassi da seguire in questo senso e chiedono a chi siederà sulla poltrona di sindaco a Palazzo Carafa, di istituire l’Agenzia per la famiglia individuando una famiglia, espressione dell’associazionismo di secondo livello che rappresenti le istanze di tutte le famiglie ogni qualvolta verranno prese delle decisioni che avranno inevitabilmente una ricaduta sulla vita familiare; una “Famiglia in Comune” che valuti cioè il cosiddetto Impatto familiare delle delibere comunali.
I ringraziamenti del Forum provinciale di Lecce, infine, vanno «ai Missionari Comboniani che ci hanno generosamente accolto e ai quattro candidati che hanno accettato di mettersi in gioco, accogliendo la “sfida” delle famiglie leccesi sui contenuti dei loro rispettivi programmi elettorali. Attendiamo l’esito della tornata elettorale del prossimo 26 maggio e chiediamo sin d’ora al futuro sindaco di proseguire il dialogo avviato in questo proficuo incontro», ha concluso la presidente Corsini.
Mag 6, 2019 | Eventi
«Questo manifesto è frutto di un confronto interno ed esterno fra punti di vista e modalità di pensiero diversi. Perché a mettere d’accordo le persone sulla famiglia ci si riesce». Ne è convinto il vicepresidente della Fafce (Federazione delle associazioni familiari cattoliche europee) e responsabile giuridico del Forum delle associazioni familiari Vincenzo Bassi, che questa mattina a Bari ha presentato il decalogo da far sottoscrivere ai candidati alle Europee del prossimo 26 maggio. Si chiede loro di impegnarsi, in caso di elezione, a prendere decisioni politiche che tengano in considerazione in primis la necessità di una nuova primavera demografica, con provvedimenti ad hoc in favore della natalità. Ma anche di riconoscere il ruolo dell’associazionismo familiare, che spesso dà speranza e combatte la solitudine; di promuovere la giustizia fiscale e politiche pubbliche che sanciscano l’importanza economica della famiglia; di riconoscere il valore dell’attività casalinga e del volontariato come contributi di coesione sociale; di favorire la conciliazione tra vita e lavoro; di rispettare la vita umana dal concepimento alla morte naturale e di considerare i genitori come primi e principali educatori dei propri figli.
Si tratta di un documento che affronta questioni fondamentali in chiave propositiva, nel quale possono riconoscersi tutti gli schieramenti, nel nome della famiglia intesa come risorsa sociale e politica primaria, da cui dipende la qualità del capitale sociale, in un «comune sentire che ricorda ciò che univa Peppone e don Camillo», per dirla con un’efficace metafora cinematografica. Non a caso le prime adesioni annoverano esponenti del Pd, di Forza Italia, di Europa verde e di Fratelli d’Italia.
«Siamo abituati a urlare la parola famiglia, noi invece qui la proponiamo. Non rappresentiamo la voce di un portatore di interesse, ma vogliamo stimolare e ispirare i portatori di interesse. La famiglia sta al centro di tutto. Vinciamo la battaglia se diventa il comune denominatore – ha proseguito Bassi -. Non dobbiamo incentivare i matrimoni, ma dobbiamo premiarli. Perché il matrimonio può essere uno strumento per far ripartire le nascite. Fare figli è importante tanto quanto votare – ha aggiunto a mo’ di provocazione -. Chi non vota non esercita appieno il suo dovere di cittadino, a meno che non sia impossibilitato a farlo. Anche non fare figli vuol dire non aver fatto il proprio dovere fino in fondo. C’è bisogno di famiglia – ha concluso -, perché se precarizziamo la famiglia non avremo futuro».
Le candidate e i candidati possono ancora manifestare la propria adesione inviando una mail a ufficiostampa@forumfamigliepuglia.org con nome e cognome, partito di appartenenza, indirizzo mail e numero di cellulare.
Apr 30, 2019 | Eventi
La Federazione delle associazioni familiari cattoliche europee (Fafce), a cui aderisce anche il Forum delle famiglie nazionale e regionale, è la più importante rete associativa familiare di ispirazione cattolica del Vecchio Continente e rappresenta diversi milioni di famiglie.
In occasione delle prossime Europee del 26 maggio ha elaborato un Manifesto in dieci punti da proporre e far sottoscrivere ai candidati. A questi ultimi si chiede di impegnarsi, in caso di elezione, a prendere decisioni politiche che tengano in considerazione, in primis, la necessità di una nuova primavera demografica, con provvedimenti ad hoc in favore della natalità e della famiglia. Ma anche di riconoscere il ruolo dell’associazionismo familiare, di promuovere la giustizia fiscale e politiche pubbliche che sanciscano il ruolo economico fondamentale della famiglia, di riconoscere il valore dell’attività casalinga e del volontariato come contributi di coesione sociale, di favorire la conciliazione tra vita e lavoro, di rispettare la vita umana dal concepimento alla morte naturale e di considerare i genitori come primi e principali educatori dei figli.
Nel Decalogo si possono riconoscere senza distinzione tutti gli schieramenti politici, nel nome della famiglia intesa come risorsa sociale e politica primaria.
Per questo, il Forum delle associazioni familiari di Puglia invita tutti i candidati al Parlamento Europeo nella Circoscrizione Italia Meridionale a sottoscrivere il documento nel corso della conferenza stampa che si terrà a Bari nella Biblioteca “Gaetano Ricchetti” di via Sparano 145, lunedì 6 maggio alle 12. Alla presentazione interverrà il vicepresidente della Fafce e responsabile giuridico del Forum delle famiglie, l’avvocato Vincenzo Bassi.
Coloro che siano impossibilitati a partecipare personalmente potranno esprimere la propria adesione inviando una mail a ufficiostampa@forumfamigliepuglia.org con nome e cognome, partito di appartenenza, indirizzo mail e numero di cellulare.
Ecco i dieci punti del manifesto
Manifesto per le elezioni europee dal 23 al 26 maggio 2019
Come candidato per le elezioni europee, mi impegno a riconoscere sistematicamente il ruolo fondamentale della famiglia come unità di base della società. Quando si prendono decisioni politiche, prometto di impegnarmi, in particolare, a quanto segue:
1. Verso un patto europeo per la natalità
L’inverno demografico è un’emergenza silenziosa che riguarda tutti i Paesi europei. L’Europa ha bisogno di una primavera demografica. I nostri figli sono il nostro bene comune. Mi impegno ad aumentare la consapevolezza in merito al declino demografico europeo, proponendo misure e strumenti concreti per cambiare gli attuali orientamenti.
2. Applicazione del “Mainstreaming familiare”
La famiglia è la pietra angolare della società. L’Unione europea deve tenere conto delle famiglie europee in tutte le sue decisioni, nel rispetto del principio di sussidiarietà. Mi impegno a promuovere il concetto di “impatto familiare” (Family mainstreaming) per ogni politica settoriale.
3. Promuovere le voci delle famiglie
Le associazioni familiari sono la voce delle famiglie, articolandone autenticamente i loro bisogni e aumentando l’impegno civico. Mi impegno a far riconoscere il contributo e il ruolo delle associazioni familiari nella definizione e nello sviluppo dei programmi europei
4. Un’economia al servizio della famiglia
Le famiglie sono la fonte di resilienza per le società e aiutano ad alleviare le difficoltà delle finanze pubbliche. Mi impegno a sostenere politiche pubbliche che riconoscano la dignità della famiglia e il suo ruolo economico fondamentale per il bene comune, lavorando a favore della giustizia fiscale e promuovendo buone pratiche, come la “Carta europea della famiglia”.
5. Necessario un lavoro dignitoso per ogni famiglia
La famiglia è un naturale attore-chiave per promuovere l’inclusione sociale. Mi impegno a lavorare per politiche che considerano il mercato del lavoro non solo in termini di economia e finanza, ma si focalizzino principalmente sulla persona e sui suoi talenti, come attiva modalità di partecipazione al bene comune e come strumento per prevenire la povertà, Inoltre mi impegno anche a riconoscere il valore del volontariato e del lavoro domestico svolto delle madri e dai padri di famiglia, come fondamentali contributi di coesione sociale.
6. Equilibrio tra vita familiare e impegno professionale
La famiglia dovrebbe essere il punto di partenza da cui partire per la definizione delle condizioni lavorative, per offrire modi di vita e condivisione del tempo tali da garantire il mantenimento di condizioni di vita così da garantire il mantenimento di dinamiche demografiche positive e contribuire così alla coesione sociale. Mi impegno a promuovere una migliore articolazione dell’equilibrio tra vita familiare e vita professionale a beneficio della famiglia, includendo la domenica come giorno di riposo settimanale per tutti.
7. Riconoscere la complementarità di donna e uomo
La famiglia è motore primario di generatività per tutta la società. Mi impegno a riconoscere la complementarità tra uomo e donna, rifiutando qualsiasi tentativo di cancellare le differenze sessuali attraverso politiche pubbliche.
8. Rispettare e promuovere l’istituzione del matrimonio
Vincoli familiari più forti migliorano il benessere delle persone. L’Unione europea e gli Stati membri sono tenuti a rispettare l’istituzione del matrimonio e a promuovere le migliori pratiche per prevenire i fallimenti matrimoniali. Alla luce del principio di sussidiarietà, mi opporrò a qualsiasi interferenza dell’Unione europea nella definizione giuridica del matrimonio.
9. Rispetto per la dignità umana della vita dall’inizio alla fine naturale
La famiglia è il luogo naturale in cui ogni vita è benvenuta. Mi impegno a rispettare la dignità di ogni vita umana, in tutte le sue fasi, dal concepimento alla morte naturale. Incoraggerò tutte le buone pratiche e le politiche volte al prendersi cura di tutti i bambini, prima e dopo la nascita, e delle loro madri nonché delle famiglie affidatarie e adottive.
10. Padre e madre, primi e principali educatori dei loro figli
Le famiglie hanno sempre favorito una prospettiva di più lungo termine, preparando un futuro più sostenibile. Mi impegno affinché l’Unione europea, in tutti i programmi educativi per i giovani rispetti e promuova il diritto dei genitori ad educare i propri figli secondo le proprie tradizioni culturali, morali e religiose, tese a favorire il bene e la dignità di ciascun figlio.
Apr 30, 2019 | Eventi
Riportare il tema della famiglia nel dibattito politico in vista delle prossime elezioni amministrative, anche a Lecce. Con questo scopo, il Forum provinciale delle Associazioni Familiari invita tutti i candidati sindaco al Comune di Lecce per un confronto dibattito sulle Politiche comunali “formato famiglia”. Prosegue così l’attività sviluppatasi durante la prima Conferenza regionale sulla Famiglia sul tema della denatalità in Puglia e confluita poi nel Convegno organizzato dal Forum provinciale lo scorso 17 febbraio a Corsano, che ha coinvolto moltissime realtà del territorio provinciale – associazioni, sindacati, sindaci, realtà produttive e del terzo settore -, sul tema dei servizi alla famiglia e su quello del lavoro abilitante per i giovani e le donne salentine.
L’incontro, moderato dal giornalista Tonio Tondo, proporrà i contenuti emersi proprio durante il Convegno di Corsano, e si terrà il 7 maggio 2019 alle 19 nella sede dei Missionari Comboniani (Km 5 della statale Lecce – Maglie). Saranno presenti Biagio Martella, sindaco di Corsano, da alcuni anni nel Network dei Comuni “Amici della Famiglia”, e Paolo Greco, sindaco di Caprarica di Lecce, primo Comune a cui è stato attribuito il marchio regionale “Puglia Loves Family”.
Nell’occasione, i candidati sindaco potranno dichiarare le loro intenzioni programmatiche in relazione alle richieste e alle proposte che saranno loro presentate dal Forum. I loro interventi saranno poi pubblicati sul sito del Forum regionale www.forumfamigliepuglia.org.
«È fondamentale che i Comuni ripensino le Politiche familiari, partendo da modelli virtuosi come il Comune di Alghero e quello di Perugia, oltre all’ormai noto modello dei Distretti Famiglia della Provincia autonoma di Trento. Il tema della denatalità, ampiamente sviluppato in sede di Conferenza regionale sulle Politiche familiari degli scorsi 22 e 23 novembre 2018, e ripreso durante il Convegno di Corsano dello scorso 17 febbraio 2019, non riguarda solo il Governo nazionale o quello regionale, ma interpella tutti, in particolare le Amministrazioni comunali – spiega Maria Assunta Corsini, presidente provinciale del Forum delle Associazioni Familiari di Lecce -. Durante l’incontro, rivolto trasversalmente a tutti i candidati, secondo lo stile del Forum, si affronterà in particolar modo la tematica dello sviluppo di un modello di amministrazione che metta al centro la famiglia come soggetto politico, senza confondere le Politiche familiari comunali con il Settore servizi sociali. Dopo anni di tentativi in tal senso, a partire dal 2012, anche nella nostra Provincia si registrano alcune buone pratiche, con cui è opportuno confrontarsi», conclude la presidente Corsini.
Apr 19, 2019 | Approfondimenti
Per redigere il Piano regionale di politiche familiari, che sta prendendo forma a partire dalla Conferenza dello scorso novembre e dai successivi seminari di restituzione dei contributi, è indispensabile partire da una autentica “svolta culturale” nell’approccio alla famiglia, ai servizi da erogare e alle tematiche da affrontare.
La famiglia deve infatti tornare a essere considerata, ora più che mai, vera risorsa sociale, in un momento in cui criticità e fragilità minacciano questo nucleo fondamentale della società, impedendogli di generare nuovo capitale umano, e mettendo così a repentaglio il futuro della Puglia e dell’Italia.
Spesso in passato la politica ha tenuto in poco conto la grande risorsa che rappresentano le migliaia di famiglie pugliesi, che da sempre cercano di garantire ogni giorno, con fatica ma anche con gioia, il benessere dei propri componenti, persone di tutte le età. Il loro valore è testimoniato dalle innumerevoli associazioni familiari presenti nella nostra regione e dallo stesso lavoro del Forum delle famiglie di Puglia.
Nel dettaglio, nell’attuazione di programmi per la promozione dell’accoglienza familiare, è necessario scrivere una pagina nuova di solidarietà e sussidiarietà verticale e orizzontale, attuando modelli di welfare sostenibile, di comunità e della comunità, partendo dal basso, puntando a quanto le famiglie già fanno, valorizzando la loro soggettività sociale e replicando su larga scala l’attenzione e l’amore che esse mettono nella cura quotidiana dei minori accolti.
Un po’ di numeri. Nel 2016, i minori in affidamento familiare in Italia erano 14.012, di cui 1.101 (il 7,9%) in Puglia (sesta regione a livello nazionale); mentre quelli ospitati nei servizi residenziali erano 12.603, di cui 1.015 (l’8,1%) in Puglia (anche in questo caso sesta). [Fonte: Quaderni della ricerca sociale]
Nel 2018, la Regione Puglia ha effettuato un ulteriore studio (relativo al 2017) sui minori fuori famiglia (MFF) e i minori stranieri non accompagnati (MSNA), al quale hanno risposto 195 su 258 Comuni (circa il 76%). Sono stati censiti 1575 MFF e 901 MSNA. L’analisi ha evidenziato che gli stranieri – nella maggior parte appartenenti alla fascia d’età tra i 13 e i 17 anni – sono in più del 95% dei casi ospitati in comunità, mentre la metà dei minori temporaneamente allontanati dalla famiglia d’origine fruisce dei possibili percorsi di affido familiare, compreso quello diurno con famiglie di appoggio. Le strutture specializzate nell’accoglienza di minori presenti sul territorio regionale, al 31.12.2018, sono 231.
Inoltre, dei 198 minori che nell’anno di riferimento hanno terminato la fase di allontanamento, il 63% è rientrato nel nucleo familiare d’origine.
A partire da questi dati, ecco le proposte che le associazioni di famiglie accoglienti, impegnate nei percorsi di adozione e affido, fanno alla Regione Puglia, dopo averle presentate nel corso della prima Conferenza regionale sulla Famiglia del novembre scorso.
La prima è quella di uniformare su tutto il territorio regionale le modalità di lavoro dei servizi alle famiglie accoglienti con medesime prestazioni di supporto all’affido e di contrasto al dissolversi dei legami, specie in favore dei figli e del loro diritto a crescere in famiglia.
Fondamentale da questo punto di vista è dare concreto seguito alla Campagna Donare Futuro. già sottoscritta dalla Regione Puglia fin dal novembre 2017.
Cinque le priorità:
- sostegno alle adozioni difficili;
- accompagnamento all’autonomia dei neomaggiorenni;
- sostegno economico e assicurativo agli affidi familiari (pratica spesso difforme, se non del tutto assente in alcuni contesti);
- affidamento “ponte” dei bambini piccolissimi, con l’istituzione di un fondo regionale che rimborsi i Comuni per il costo dei contributi;
- creazione di tavoli regionali sull’affido familiare.
Necessario anche potenziare in rete – specie in collaborazione con le scuole – gli interventi di sostegno alla genitorialità, con particolare attenzione alle giovani coppie. A ciò si aggiungano un miglioramento generale e una maggiore diffusione di servizi all’infanzia, con tariffe, orari e periodi di apertura a misura di famiglia, che possano fare davvero la differenza, promuovendo la maternità come punto di forza per le donne che liberamente scelgono di dedicarsi ai figli.
È importante poi diffondere molto di più il marchio regionale Puglia loves family, in modo da promuovere buone prassi e standardizzare i requisiti previsti per tutti i servizi erogati alle famiglie (dalla pubblica amministrazione al turismo; dalla cultura alla ristorazione). In particolare, per quanto riguarda adozione e affido, è indispensabile definire requisiti standard nei Comuni e negli ambiti territoriali, uniformando linguaggi e prassi, con particolare attenzione al sostegno per l’affido di bambini molto piccoli e per le adozioni difficili (special need e adolescenti).
Si chiede inoltre di prevedere in ogni ambito territoriale una commissione che promuova la formazione integrata tra operatori, istituzioni e associazioni, anch’essa uniforme e standardizzata, i cui requisiti per tutti i Comuni siano definiti dalla commissione stessa; un luogo di verifica, quale un piccolo osservatorio di programmazione e raccolta dati; un tavolo permanente che funga da cabina di regia e coordinamento; nonché un Osservatorio regionale per la valutazione dei servizi e per la scelta delle azioni da promuovere nei vari ambiti. È evidente che in tutti questi organismi deve essere assicurata e favorita la presenza delle associazioni di famiglie accoglienti.
Nei processi di sensibilizzazione e formazione all’affido e adozione, infine, vanno coinvolte maggiormente le associazioni familiari, prevedendo adeguate risorse destinate a tale obiettivo, da realizzare su macroaree pensate e realizzate con uniformità.