«Questo manifesto è frutto di un confronto interno ed esterno fra punti di vista e modalità di pensiero diversi. Perché a mettere d’accordo le persone sulla famiglia ci si riesce». Ne è convinto il vicepresidente della Fafce (Federazione delle associazioni familiari cattoliche europee) e responsabile giuridico del Forum delle associazioni familiari Vincenzo Bassi, che questa mattina a Bari ha presentato il decalogo da far sottoscrivere ai candidati alle Europee del prossimo 26 maggio. Si chiede loro di impegnarsi, in caso di elezione, a prendere decisioni politiche che tengano in considerazione in primis la necessità di una nuova primavera demografica, con provvedimenti ad hoc in favore della natalità. Ma anche di riconoscere il ruolo dell’associazionismo familiare, che spesso dà speranza e combatte la solitudine; di promuovere la giustizia fiscale e politiche pubbliche che sanciscano l’importanza economica della famiglia; di riconoscere il valore dell’attività casalinga e del volontariato come contributi di coesione sociale; di favorire la conciliazione tra vita e lavoro; di rispettare la vita umana dal concepimento alla morte naturale e di considerare i genitori come primi e principali educatori dei propri figli.

Si tratta di un documento che affronta questioni fondamentali in chiave propositiva, nel quale possono riconoscersi tutti gli schieramenti, nel nome della famiglia intesa come risorsa sociale e politica primaria, da cui dipende la qualità del capitale sociale, in un «comune sentire che ricorda ciò che univa Peppone e don Camillo», per dirla con un’efficace metafora cinematografica. Non a caso le prime adesioni annoverano esponenti del Pd, di Forza Italia, di Europa verde e di Fratelli d’Italia.

«Siamo abituati a urlare la parola famiglia, noi invece qui la proponiamo. Non rappresentiamo la voce di un portatore di interesse, ma vogliamo stimolare e ispirare i portatori di interesse. La famiglia sta al centro di tutto. Vinciamo la battaglia se diventa il comune denominatore – ha proseguito Bassi -. Non dobbiamo incentivare i matrimoni, ma dobbiamo premiarli. Perché il matrimonio può essere uno strumento per far ripartire le nascite. Fare figli è importante tanto quanto votare – ha aggiunto a mo’ di provocazione -. Chi non vota non esercita appieno il suo dovere di cittadino, a meno che non sia impossibilitato a farlo. Anche non fare figli vuol dire non aver fatto il proprio dovere fino in fondo. C’è bisogno di famiglia – ha concluso -, perché se precarizziamo la famiglia non avremo futuro».

Le candidate e i candidati possono ancora manifestare la propria adesione inviando una mail a ufficiostampa@forumfamigliepuglia.org con nome e cognome, partito di appartenenza, indirizzo mail e numero di cellulare.

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