La Federazione delle associazioni familiari cattoliche europee (Fafce), a cui aderisce anche il Forum delle famiglie nazionale e regionale, è la più importante rete associativa familiare di ispirazione cattolica del Vecchio Continente e rappresenta diversi milioni di famiglie.

In occasione delle prossime Europee del 26 maggio ha elaborato un Manifesto in dieci punti da proporre e far sottoscrivere ai candidati. A questi ultimi si chiede di impegnarsi, in caso di elezione, a prendere decisioni politiche che tengano in considerazione, in primis, la necessità di una nuova primavera demografica, con provvedimenti ad hoc in favore della natalità e della famiglia. Ma anche di riconoscere il ruolo dell’associazionismo familiare, di promuovere la giustizia fiscale e politiche pubbliche che sanciscano il ruolo economico fondamentale della famiglia, di riconoscere il valore dell’attività casalinga e del volontariato come contributi di coesione sociale, di favorire la conciliazione tra vita e lavoro, di rispettare la vita umana dal concepimento alla morte naturale e di considerare i genitori come primi e principali educatori dei figli.

Nel Decalogo si possono riconoscere senza distinzione tutti gli schieramenti politici, nel nome della famiglia intesa come risorsa sociale e politica primaria.

Per questo, il Forum delle associazioni familiari di Puglia invita tutti i candidati al Parlamento Europeo nella Circoscrizione Italia Meridionale a sottoscrivere il documento nel corso della conferenza stampa che si terrà a Bari nella Biblioteca “Gaetano Ricchetti” di via Sparano 145, lunedì 6 maggio alle 12. Alla presentazione interverrà il vicepresidente della Fafce e responsabile giuridico del Forum delle famiglie, l’avvocato Vincenzo Bassi.

Coloro che siano impossibilitati a partecipare personalmente potranno esprimere la propria adesione inviando una mail a ufficiostampa@forumfamigliepuglia.org con nome e cognome, partito di appartenenza, indirizzo mail e numero di cellulare.

Ecco i dieci punti del manifesto

Manifesto per le elezioni europee dal 23 al 26 maggio 2019

Come candidato per le elezioni europee, mi impegno a riconoscere sistematicamente il ruolo fondamentale della famiglia come unità di base della società. Quando si prendono decisioni politiche, prometto di impegnarmi, in particolare, a quanto segue:

1. Verso un patto europeo per la natalità

L’inverno demografico è un’emergenza silenziosa che riguarda tutti i Paesi europei. L’Europa ha bisogno di una primavera demografica. I nostri figli sono il nostro bene comune. Mi impegno ad aumentare la consapevolezza in merito al declino demografico europeo, proponendo misure e strumenti concreti per cambiare gli attuali orientamenti.

2. Applicazione del “Mainstreaming familiare”

La famiglia è la pietra angolare della società. L’Unione europea deve tenere conto delle famiglie europee in tutte le sue decisioni, nel rispetto del principio di sussidiarietà. Mi impegno a promuovere il concetto di “impatto familiare” (Family mainstreaming) per ogni politica settoriale.

3. Promuovere le voci delle famiglie

Le associazioni familiari sono la voce delle famiglie, articolandone autenticamente i loro bisogni e aumentando l’impegno civico. Mi impegno a far riconoscere il contributo e il ruolo delle associazioni familiari nella definizione e nello sviluppo dei programmi europei

4. Un’economia al servizio della famiglia

Le famiglie sono la fonte di resilienza per le società e aiutano ad alleviare le difficoltà delle finanze pubbliche. Mi impegno a sostenere politiche pubbliche che riconoscano la dignità della famiglia e il suo ruolo economico fondamentale per il bene comune, lavorando a favore della giustizia fiscale e promuovendo buone pratiche, come la “Carta europea della famiglia”.

5. Necessario un lavoro dignitoso per ogni famiglia

La famiglia è un naturale attore-chiave per promuovere l’inclusione sociale. Mi impegno a lavorare per politiche che considerano il mercato del lavoro non solo in termini di economia e finanza, ma si focalizzino principalmente sulla persona e sui suoi talenti, come attiva modalità di partecipazione al bene comune e come strumento per prevenire la povertà, Inoltre mi impegno anche a riconoscere il valore del volontariato e del lavoro domestico svolto delle madri e dai padri di famiglia, come fondamentali contributi di coesione sociale.

6. Equilibrio tra vita familiare e impegno professionale

La famiglia dovrebbe essere il punto di partenza da cui partire per la definizione delle condizioni lavorative, per offrire modi di vita e condivisione del tempo tali da garantire il mantenimento di condizioni di vita così da garantire il mantenimento di dinamiche demografiche positive e contribuire così alla coesione sociale. Mi impegno a promuovere una migliore articolazione dell’equilibrio tra vita familiare e vita professionale a beneficio della famiglia, includendo la domenica come giorno di riposo settimanale per tutti.

7. Riconoscere la complementarità di donna e uomo

La famiglia è motore primario di generatività per tutta la società. Mi impegno a riconoscere la complementarità tra uomo e donna, rifiutando qualsiasi tentativo di cancellare le differenze sessuali attraverso politiche pubbliche.

8. Rispettare e promuovere l’istituzione del matrimonio

Vincoli familiari più forti migliorano il benessere delle persone. L’Unione europea e gli Stati membri sono tenuti a rispettare l’istituzione del matrimonio e a promuovere le migliori pratiche per prevenire i fallimenti matrimoniali. Alla luce del principio di sussidiarietà, mi opporrò a qualsiasi interferenza dell’Unione europea nella definizione giuridica del matrimonio.

9. Rispetto per la dignità umana della vita dall’inizio alla fine naturale

La famiglia è il luogo naturale in cui ogni vita è benvenuta. Mi impegno a rispettare la dignità di ogni vita umana, in tutte le sue fasi, dal concepimento alla morte naturale. Incoraggerò tutte le buone pratiche e le politiche volte al prendersi cura di tutti i bambini, prima e dopo la nascita, e delle loro madri nonché delle famiglie affidatarie e adottive.

10. Padre e madre, primi e principali educatori dei loro figli

Le famiglie hanno sempre favorito una prospettiva di più lungo termine, preparando un futuro più sostenibile. Mi impegno affinché l’Unione europea, in tutti i programmi educativi per i giovani rispetti e promuova il diritto dei genitori ad educare i propri figli secondo le proprie tradizioni culturali, morali e religiose, tese a favorire il bene e la dignità di ciascun figlio.

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