Set 13, 2020 | Notizie
Di seguito l’elenco in ordine alfabetico dei candidati alle Elezioni Regionali dei prossimi 20 e 21 settembre che hanno sottoscritto il Manifesto del Forum delle Associazioni Familiari di Puglia, assumendo pubblicamente l’impegno a mettere in pratica, se eletti, azioni strutturali di Politiche familiari che contrastino in maniera efficace l’incalzante l’invecchiamento della popolazione e la denatalità.
- Angelo Anelli (La Puglia domani – Fitto Presidente) – candidato al Consiglio regionale
- Gianna Elisa Berlingerio (Con Emiliano) – candidata al Consiglio regionale
- Anna Maria Capodieci (Pd) – candidata al Consiglio regionale
- Stefania Cardo (Pd) – candidata al Consiglio regionale
- Saverio Congedo (Fratelli d’Italia) – candidato al Consiglio regionale
- Francesco Crudele (Italia in Comune) – candidato al Consiglio regionale
- Domenico Damascelli (Forza Italia) – candidato al Consiglio regionale
- Pietro Guadalupi (Fratelli d’Italia) – candidato al Consiglio regionale
- Paolo Intino (Emiliano Sindaco di Puglia) – candidato al Consiglio regionale
- Emanuele Lenoci (Popolari per Emiliano) – candidato al Consiglio regionale
- Maurizio Mastrorilli (Con Emiliano) – candidato al Consiglio regionale
- Luigi Mazzei (Italia in Comune) – candidato al Consiglio regionale
- Francesco Paolicelli (Pd) – candidato al Consiglio regionale
- Anna Rita Perrone (Pd) – candidata al Consiglio regionale
- Pantaleo Piccinno (Emiliano sindaco di Puglia) – candidato al Consiglio regionale
- Maria Lucia Santoro (Con Emiliano) – candidata al Consiglio regionale
- Antonio Paolo Scalera (La Puglia domani – Fitto Presidente) – candidato al Consiglio regionale
- Annagrazia Turco (Emiliano sindaco di Puglia) – candidata al Consiglio regionale
- Sabino Zinni (Senso Civico – Un nuovo ulivo per la Puglia) – candidato al Consiglio regionale
- Ignazio Zullo (Fratelli d’Italia) – candidato al Consiglio regionale
Per comunicare la propria adesione al Manifesto è sufficiente inviare una email all’indirizzo segreteria@forumfamigliepuglia.org.
A questo link è possibile consultare il documento in versione integrale.
Set 11, 2020 | Eventi
Si intitola “LA PUGLIA: UNA REGIONE A MISURA DI FAMIGLIA” il Manifesto con il quale il Forum regionale delle Associazioni familiari chiede ai candidati Governatori e Consiglieri in lizza alle elezioni del 20 e 21 settembre prossimi di spingere sull’acceleratore in tema di politiche familiari.
Cura e tutela della vita umana dal suo inizio alla sua fine naturale; adozione di politiche abitative e di housing sociale per giovani famiglie; incentivazione dell’accesso al lavoro per i giovani; costruzione di un fisco family friendly anche per le famiglie vedove e monogenitoriali; sostegno alle famiglie affidatarie e adottive; misure di difesa dalla piaga dell’usura e del gioco d’azzardo; interventi per l’accoglienza e l’integrazione culturale, lavorativa e sociale degli immigrati e per la multiculturalità della società. Queste alcune delle proposte concrete inserite nel documento, che si aggiungono alla richiesta di piena attuazione del Piano triennale di Politiche familiari, approvato a febbraio scorso dall’attuale Giunta regionale dopo un lungo percorso partecipato.
L’invito ai candidati è di assumere pubblicamente l’impegno – comunicando la propria disponibilità all’indirizzo email segreteria@forumfamigliepuglia.org – a mettere in pratica, se eletti, azioni di natura strutturale che contrastino in maniera efficace l’incalzante l’invecchiamento della popolazione e la denatalità che da anni ormai attanagliano la Puglia e l’Italia intera, rispondendo alle esigenze quotidiane delle famiglie e dando alle giovani coppie la speranza per guardare al futuro con serenità e ottimismo.
Per discutere di questi e altri temi d’interesse generale, il Forum delle Famiglie di Puglia ha organizzato una serie di dirette sulla sua pagina Facebook ufficiale (@ForumFamigliaPuglia), durante le quali la presidente regionale Lodovica Carli intervisterà i candidati alla carica di Governatore.
Si
comincia venerdì 11 settembre alle 15 con Antonella
Laricchia,
e si prosegue – alla stessa ora – lunedì 14 settembre con
Raffaele
Fitto e
mercoledì 16 settembre con Michele
Emiliano.
A questo link è possibile consultare il Manifesto in versione integrale.
Giu 15, 2020 | Notizie
Continua sulla pagina Facebook del Forum regionale delle associazioni familiari di Puglia il dibattito su “Presente e futuro delle politiche familiari in Puglia”.
Dopo la diretta con il governatore Michele Emiliano dello scorso 5 giugno, il tema sarà affrontato insieme a tre consiglieri regionali di altrettanti schieramenti politici, con i quali la presidente Lodovica Carli discuterà sulle misure contenute nel Piano triennale varato a febbraio scorso e su quali potrebbero essere i suoi possibili sviluppi, anche alla luce dell’emergenza Covid-19.
Si comincia oggi lunedì 15 giugno con il capogruppo di Forza Italia Nicola Marmo, primo firmatario della mozione che portò nel novembre 2018 alla prima Conferenza regionale sulla Famiglia, da cui è partito il lungo percorso partecipato che ha portato al Piano.Si prosegue giovedì 18 giugno con Saverio Congedo, segretario regionale di Fratelli d’Italia, e lunedì 22 giugno in compagnia di Rosa Barone, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale.
L’appuntamento è sempre alle 19 in diretta sulla pagina Facebook ufficiale del Forum Puglia.
Gen 9, 2020 | Approfondimenti
Il 2019 si è chiuso con la pubblicazione dei dati dell’Annuario Statistico italiano, che ha messo in evidenza, in particolare, il continuo calo della natalità nazionale e regionale, con le sue ricadute in termini di sostenibilità del welfare e di ripresa economica in forte rischio, visto il progressivo restringersi della base produttiva, che – si calcola – si ridurrà di circa un milione di unità nel giro di un decennio.
In Puglia, ad esempio, i bambini nati nel 2018 i bambini sono stati meno di 29mila. Nel corso del decennio 2008-2018 le nascite sono calate di oltre 9mila unità. Sono aumentati invece di circa 4.600 unità i morti, raggiungendo quota 39mila nel 2018. Va da sé che il saldo naturale (nati meno morti) è negativo già da tempo (2011-2012), e la forbice continua ad allargarsi. Aggiungendo a questi dati anche l’intenso flusso migratorio – sono 12mila i pugliesi andati altrove nel 2018 – la popolazione è diminuita di circa 40mila abitanti tra il 2015 e il 2018.
Altro trend importante che i dati Istat mostrano è l’aumento del numero dei nuclei familiari italiani, caratterizzati però da dimensioni sempre più contenute, fino ad avere un numero di nuclei composti da una sola persona giunti ormai al 33% del totale, praticamente identico a quello delle famiglie con figli (33.2%). Si tratta di due indicatori che, se messi insieme, dicono molto dei mali del nostro Paese, specialmente del nostro Sud.
Al netto delle grandi modificazioni socio-culturali degli ultimi decenni, comuni a tutti gli Stati occidentali, è importante distinguere fra scelte personali circa il modo di vivere, il desiderio di impegnarsi nelle relazioni affettive e di mettere al mondo dei figli; e pseudo-scelte imposte dal contesto in cui vivono i nostri giovani. Gli studi mettono infatti in evidenza che il desiderio di figli dei giovani ventenni italiani non è differente da quello espresso dai loro coetanei francesi. Ma, a trent’anni, gli stessi ragazzi in Francia hanno già messo in atto gran parte dei loro propositi; in Italia invece o non hanno proprio messo mano al loro progetto familiare e riproduttivo, o vi hanno rinunciato, non ritenendo di riuscire a maturare le condizioni per realizzarlo.
In particolare, come dice il professor Alessandro Rosina, «quello che caratterizza il nostro paese è – all’interno del mondo che cambia – la carenza di strumenti di policy in grado di sostenere le scelte individualmente desiderate, come costruire una famiglia ed avere dei figli, che hanno ricadute positive sullo sviluppo economico e sulla sostenibilità sociale. Promuovere le condizioni di autonomia e di lavoro dei giovani e delle donne – mettendoli non solo nelle condizioni di realizzare le scelte professionali, ma anche di integrarle al rialzo con i progetti di vita e familiari – è la strada maestra per le società moderne avanzate che vogliono continuare a essere vitali. L’alternativa – attualmente lo scenario più plausibile per l’Italia – è trovarsi sempre più a essere un Paese che invecchia e che, oltre agli anziani soli e a chi è single per scelta, vincola nella condizione di famiglia unipersonale anche chi avrebbe desiderato formare una famiglia più ricca e articolata».
L’Italia non è un Paese per giovani, dunque. E neanche la Puglia lo è, visto che la fascia 0-14 anni era al 13,1% nel 2018, contro il 22% degli over 65 (erano rispettivamente il 15,3% e il 18% nel 2008). Valori che tenderanno a peggiorare abbastanza rapidamente nei prossimi anni, se non si inverte già da ora il trend. Nel 2025, in base alle proiezioni più recenti dell’Istat, gli over 65 saranno poco più del doppio dei ragazzi a causa sia della minore natalità, sia dalla maggiore speranza di vita delle persone.
Insomma, una nazione come la nostra, caratterizzata da elevato debito pubblico e da ingravescente invecchiamento della popolazione, non può permettersi il lusso di non investire sulle nuove generazioni, del cui contributo qualificato ha invece assoluta necessità. È tutta la comunità che beneficia della possibilità che la transizione alla vita adulta si compia con successo, consentendo alle nuove generazioni di realizzare i propri obiettivi professionali e i propri progetti di vita. Se chi si affaccia alla vita adulta non trova lavoro, non forma una famiglia, non ha figli, progressivamente è tutta la società che si impoverisce e implode.
I dati ci dicono invece che abbiamo una delle percentuali più elevate in Europa di dispersione scolastica, oltre che una delle percentuali più basse di chi arriva a laurearsi. A parità di livello di istruzione, più deboli risultano le competenze di base e avanzate (come evidenziato anche nel recente Rapporto “Pisa” 2018 dell’Ocse). Queste fragilità formative, assieme alla carenza di servizi efficienti di riqualificazione e di incontro tra domanda e offerta, stanno alla base anche del record italiano di “Neet”, ovvero di under 35 che non studiano e non lavorano. Al contrario, paradossalmente, chi è ben formato e ha un elevato titolo di studio è a rischio overeducation, ovvero di svolgere un lavoro che richiede livelli più bassi rispetto alla propria preparazione. Per molti di questi ragazzi la scelta è tra rassegnarsi a non dare il meglio di sé o provare a cercare migliori opportunità all’estero.
Per cui oggi il vero problema, specialmente al Sud, non è frenare le immigrazioni di cui, se ben governate, abbiamo invece bisogno; ma affrontare l’urgenza delle continue emigrazioni dei giovani, specialmente se laureati o particolarmente qualificati, verso altre nazioni europee di cui andranno ad alimentare il PIL. Ne abbiamo già persi 800mila in due anni!
Finora siamo partiti dalla fine, ovvero dal garantire benessere e sicurezza delle vecchie generazioni, per poi risalire via via verso i più giovani, a cui destinare ciò che rimaneva come risorse pubbliche. Dobbiamo invece avere il coraggio di invertire l’approccio: partire prioritariamente dall’investimento nella formazione delle nuove generazioni, passando attraverso la promozione del loro ruolo attivo, per arrivare a ottenere anche una demografia più solida, un welfare più sostenibile, un maggior dinamismo economico, che aumenta la ricchezza da redistribuire verso tutti e a favore di una vita di qualità sempre più lunga.
In molte Regioni, Puglia compresa, il 2020 è anno elettorale. Proviamo a valutare programmi e candidati su questi temi e sulle scelte operate o proposte.
Altrimenti il nostro futuro è già scritto. Senza bisogno di oroscopi.