Il Tar della Puglia ha accolto in sede cautelare il ricorso della Fism (Federazione italiana scuole materne) ed ha imposto alla Regione Puglia il riconoscimento dei contributi per il servizio mensa e trasporto anche alle scuole paritarie dell’ infanzia, escluso dalla delibera di giunta del dicembre 2014. La Fism Puglia, che dà notizia della decisione, aveva fatto ricorso ritenendo «una assoluta vergogna la decisione della giunta regionale» e aveva accusato l’ ente di aver «messo in atto una vera discriminazione verso tutti i bambini che frequentano le scuole dell’ infanzia paritarie no profit della Regione Puglia».

Secondo il presidente della Fism Puglia, Fabio Daniele, «è stata scritta una bella pagina per le scuole dell’ infanzia paritarie non profit e per tutte le famiglie pugliesi che, all’ interno del Sistema scolastico pubblico, saranno liberi di scegliere la scuola e il progetto educativo che ritengono più idoneo alle loro esigenze educative senza vedersi discriminati nelle provvidenze per il diritto allo studio». «L’ordinanza cautelare del Tar che impone alla Regione il riconoscimento dei contributi per il servizio mensa e trasporto anche alle scuole paritarie dell’ infanzia ­ spiega Massimo Vernola, il legale della Fism ­ si basa sull’ errata interpretazione operata dalla Giunta Vendola: per tali voci di contributo non è applicabile il criterio della natura politica e discrezionale della decisione, in quanto essendo destinato direttamente agli alunni, la Regione non può fare una discriminazione a secondo del tipo di scuola frequentata se non violando la Costituzione».

Fonte Avvenire 21 aprile 2015

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