Sono state vane le sollecitazioni, le segnalazioni, le riunioni, i suggerimenti che le Associazioni di categoria delle Strutture Educative per minori da mesi rivolgono all’Assessorato al Welfare per poter procedere alla regolare fatturazione dei voucher di conciliazione. Sono stati inutili anche gli appelli di migliaia di famiglie pugliesi. La Regione Puglia ha disatteso puntualmente tutti gli impegni assunti. L’Assessorato al Welfare e la Presidenza Regionale sono a conoscenza che, da mesi, migliaia di donne e di uomini che operano nei servizi educativi non percepiscono il loro giusto stipendio. Eppure, nessun atto di urgenza è stato previsto per addivenire a un’immediata soluzione del problema.

In un periodo di emergenza sanitaria e sociale, la tecnostruttura regionale, invece di approvare procedure più snelle e meno farraginose, ha acuito la burocrazia e le richieste di adempimenti a famiglie e gestori. Si parla di oltre 500 strutture educative come Asili Nido e Centri Socioeducativi che sono essenziali per la ripresa demografica, sociale ed economica del Paese e per l’incremento del lavoro femminile. I servizi educativi a gestione no profit in Puglia accolgono il 92% dei minori.

La Giunta Regionale ha anche approvato il documento per “la Strategia regionale per il contrasto alla povertà educativa”, ma in concreto sembra che l’Assessorato al Welfare lavori, con forte impegno, per chiudere centinaia di servizi educativi che accolgono circa 15mila minori.

Per tutte queste motivazioni la sezione regionale pugliese della Fism, la Federazione Italiana Scuole Materne e nidi proclama per venerdì 28 maggio 2021 lo stato di agitazione e indice una manifestazione pubblica di protesta, che si svolgerà davanti la Presidenza della Regione Puglia, dove i convenuti saranno pronti ad accogliere Michele Emiliano e l’Assessora al Welfare Rosa Barone. «Ci auguriamo – scrive in una nota il presidente Fabio Daniele – che il nostro Governatore voglia incontrare e guardare negli occhi centinaia di donne senza stipendio, disperate perché non possono soddisfare i loro bisogni primari. Ci auguriamo che il Presidente Emiliano voglia attivare le procedure di urgenza per dare risposte immediate a migliaia di operatrici e di famiglie pugliesi.

Proporremo al Presidente Emiliano di programmare insieme al mondo del no profit, affinché anche le donne pugliesi possano continuare a svolgere la loro attività lavorativa, assicurando ai loro figli di poter frequentare un asilo nido o un centro socioeducativo. Proporremo al Presidente Emiliano di non distruggere quanto costruito in 15 anni di lavoro in questo settore, e di attivare immediatamente ingenti risorse regionali e i fondi europei derivanti dal PNRR e dal POR 21/27. Ricordiamo che i fondi del PNRR e del POR 21/27 allocano centinaia di milioni di euro sulla coesione sociale per il raggiungimento di specifici obiettivi prioritari quali: il contrasto alla povertà educativa post-pandemia, l’incremento del lavoro femminile e la possibilità di avere servizi educativi per la conciliazione vita – lavoro».

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