Il Consiglio direttivo del Forum nazionale, riunito a Roma, ha lungamente riflettuto sulle parole pronunciate ieri da Papa Francesco nella sua catechesi sulla famiglia. Parole che con la forza della semplicità, riassumono e sposano la saggezza della Chiesa in materia di sessualità e matrimonio.
«Per conoscersi bene e crescere armonicamente l’essere umano ha bisogno della reciprocità tra uomo e donna. Quando ciò non avviene, se ne vedono le conseguenze». La critica a chi vorrebbe rendere equivalenti le unioni omosessuali alle unioni matrimoniali è evidente: sul rapporto tra uomo e donna «la cultura moderna e contemporanea ha introdotto molti dubbi e molto scetticismo. Per esempio, io mi domando, se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa».
Una condanna chiara e definitiva della strategia lgbt che chiude la porta ad ogni ipotesi di tiepidezza da parte di Papa Bergoglio. Anzi è un potente rilancio della ricchezza matrimoniale alla società intera, anche oltre i confini di una pastorale rivolta ai credenti: «Il legame matrimoniale e familiare è una cosa seria, lo è per tutti, non solo per i credenti. Vorrei esortare gli intellettuali a non disertare questo tema, come se fosse diventato secondario per l’impegno a favore di una società più libera e più giusta».
Peccato che gli intellettuali non abbiano colto l’occasione per avviare una sana riflessione che avrebbe aiutato la società e la politica a fare scelte lungimiranti. Una disponibilità che invece non si è colta nei giornali di oggi impegnati in una campagna di censura come da tempo non si vedeva.
Come dice il Papa «rischiamo di fare un passo indietro. La rimozione della differenza, infatti, è il problema, non la soluzione».
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