Tra i firmatari della Lettera aperta che lo scorso novembre ha dato il via al processo per l’indizione della Conferenza regionale sulla Famiglia, in programma domani e dopodomani a Bari, c’era anche la Cisl Puglia. «Riteniamo infattisostiene il segretario generale Daniela Fumarola – che serva al Paese un patto per la famiglia e la natalità. Abbiamo condiviso, insieme al Forum delle associazioni familiari, l’esigenza di impegnare il Governo regionale e la politica affinché sia data priorità a questi temi».

Il sindacato sarà naturalmente presente alla due giorni, al via domani in Fiera del Levante a Bari. «La Cisl Puglia – prosegue la Fumarola – continuerà a sostenere l’importanza di politiche che supportino concretamente le famiglie e agevolino la scelta di generare, crescere ed educare i figli, perché questo non rappresenta un importante evento solo privato, ma un fattore decisivo per lo sviluppo economico, la crescita sociale, il rinnovamento culturale, l’arricchimento e la rivitalizzazione dell’intera società.

Crediamo che il nostro Paese debba investire di più sul potenziale offerto dalle famiglie. Se vuole rafforzare la coesione sociale e dare una spinta e una nuova direzione allo sviluppo non bastano misure parziali o interventi transitori, che costituiscono solo delle “boccate di ossigeno” nella permanente apnea di un ambiente sfavorevole alle relazioni e alla cura. Vanno promosse politiche più robuste, se si intende davvero e concretamente fare forti le famiglie e il Paese.

Come Cisl diciamo basta bonus, e ci aspettiamo più misure sul lavoro, politiche fiscali a favore dei nuclei familiari e misure di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro».

In particolare, passando alle proposte concrete, «le prime azioni che ci attendiamo vengano intraprese dovranno essere l’istituzione di un nuovo assegno familiare universale, aggregando in un unico istituto l’attuale assegno al nucleo familiare e le detrazioni per familiari a carico, nonché la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali integrate con i livelli di assistenza minima sanitaria, rafforzando in questo modo la rete dei servizi al cittadino. E ancora un piano per le non autosufficienze, una normativa regionale di sostegno alle cure a lungo termine e infine un investimento sui servizi socio-educativi da zero a tre anni, senza mai perdere di vista il fondamentale coinvolgimento di tutto il partenariato economico e sociale», conclude il segretario generale Cisl Puglia.

Condividi articolo