Proseguono le interviste di approfondimento che ci porteranno, giovedì e venerdì prossimo, alla I Conferenza regionale sulla famiglia.

Un grande risultato ottenuto dal Forum delle associazioni familiari di Puglia anche grazie alla mozione votata all’unanimità dal Consiglio regionale lo scorso luglio, che ha avuto come primo firmatario il consigliere Nicola Marmo.

Cosa in particolare l’ha convinta che era indispensabile indire la Conferenza?, gli abbiamo chiesto.

«La drammatica situazione che sta caratterizzando la Puglia dal punto di vista socio demografico. I dati sono impressionanti: secondo gli ultimi studi, in Puglia è in atto un preoccupante e costante calo delle nascite (da 40mila a 31mila nel periodo 2003-2016, pari al -21%), con soli 7,6 nati per mille abitanti l’anno. Se a questo aggiungiamo che in 15 anni, dal 2002 al 2017, i giovani pugliesi con età compresa tra i 0 e i 24 anni sono diminuiti di circa 227mila unità e nei prossimi dieci anni si prevede un calo di altre 145mila, ci rendiamo conto che ben presto la Puglia diventerà un deserto. La conferenza è indispensabile per stimolare una riflessione seria all’interno dell’opinione pubblica e sopratutto far aprire gli occhi a chi governa e ha il dovere di intervenire».

Qual è secondo lei il problema più urgente da risolvere per le famiglie pugliesi?

«Non c’è un problema più urgente degli altri, sono tutti urgenti e devono essere affrontati in un’ottica di sistema. Questo è il punto, per troppo tempo si è parlato di famiglia come se fosse un’entità astratta, disarticolata dal contesto, dimenticandosi che le famiglie sono fatte da persone. Non si contano più le dichiarazioni in merito a misure per la famiglia, come se bastasse intervenire su uno specifico aspetto per risolvere il problema. Istruzione, lavoro, sanità, servizi, infrastrutture, sono tutti elementi su cui l’Italia e la nostra Regione sono in grave ritardo ed è necessario invertire la rotta. In questo modo tornerebbe ad avere senso parlare di sostegno alle famiglie».

Cosa si aspetta dalla Conferenza?

«Dalla conferenza mi aspetto contributi importanti in termini di analisi e proposte pratiche. Mi auguro che sia un importante punto di partenza per iniziare appunto a invertire la rotta e a mettere in atto tutta una serie di misure  per ricreare le migliori condizioni, utili a sostenere le famiglie e a consentirne la nascita di nuove. Da parte mia ci sarà il massimo impegno in Consiglio regionale per far sì che quello che emergerà dalla Conferenza non sia dimenticato o messo in secondo piano dal Governo regionale».

Condividi articolo